Ascolta la Tua Anima: Comprendere il Vuoto e Riscoprire il Benessere
Almeno una volta nella vita…appena percettibile la vibrazione del suono, non lo vedi ma sai che esiste
Tutti, almeno una volta, abbiamo percepito quel vuoto che, in realtà, vuoto non è mai stato. Il malessere e il benessere sono i “No” e i “Sì” dell’Anima, che ci parla attraverso sensazioni pure e istintive. Come un cucciolo che comunica il suo stato d’animo, l’Anima non mente: è semplice e autentica, priva di artifici.
Come ha detto Alejandro Jodorowsky:
“Ogni essere umano, se non ha portato a termine un certo lavoro spirituale, è un bambino travestito da adulto.a portato a termine un certo lavoro spirituale, è un bambino travestito da adulto”
Ognuno porta con sé un bagaglio di esperienze, spesso dimenticate, che affondano le radici non solo in questa vita, ma anche in generazioni precedenti. L’Anima rivendica una sola cosa: la sua autenticità.
Che cos’è la Povertà dell’Anima?
Pier Paolo Pasolini, ne “Il Caos”, scriveva:
“la povertà è come la vita del carcerato…”
La povertà dell’Anima è fatta di catene e dipendenze. Ogni dipendenza è una fuga dalla realtà. Se osservi con attenzione come agisci, te ne accorgi:
“Vado in palestra per scaricarmi…”, “Vado in vacanza per evadere…”, “Leggo o guardo la TV per distrarmi…”.
Sono tutte modalità per annichilire ciò che l’Anima sta cercando di mostrarti. E in tutto questo, dov’è il tuo cuore? Dov’è la tua Anima?
Il Risveglio dell’Anima e l’Indipendenza
Risvegliarti a te stesso è un atto di libertà. Non sei più schiavo delle circostanze esterne, ma diventi pienamente responsabile della tua esistenza. La vera povertà è non ascoltare l’Anima, lasciandola avvizzire. Anima ha bisogno del suo tempio, il corpo, per fare esperienza.
Va bene leggere, andare in vacanza o fare pratiche spirituali, ma fallo con consapevolezza. Chiediti: “Sono presente a me stesso?” Se non lo sei, anche le migliori pratiche diventano un modo per bypassare la realtà.
Puoi trovare l’illuminazione anche lavando i piatti: non è lo strumento che conta, ma la tua presenza e il tuo ascolto interiore. Solo quando sintonizzi la tua frequenza con quella dell’Anima puoi chiederti: “Qual è il mio scopo?”
Le risposte arrivano sotto forma di sincronicità, numeri, frasi di un libro, ispirazioni, persone o eventi che riconoscerai.
E in tutto questo il cuore dove è? E l’Anima dove è?
Quando ti svegli a te, vedi i tentacoli e le manipolazioni autoindotte per lo più. Il risveglio al Sé è un atto di libertà e indipendenza. Non più l’altro, ma tu stesso responsabile e partecipe della tua esistenza.
La povertà è quando non presti ascolto alla tua Anima ed essa si ritira, avvizzisce, perché Anima ha bisogno del suo Tempio Sacro (corpo) per poter fare esperienza. Va bene leggere, va bene andare in vacanza, va bene meditare, fare pratiche..ma con consapevolezza.
Chiediti sono sveglia? Sono presente? Stai lì e si presente, altrimenti questi strumenti sono solo un modo di bypassare la realtà che non ti piace.
Puoi trovare un’illuminazione lavando i piatti! Non è lo strumento, ma la tua presenza a te che ti permette di sintonizzarti sulla frequenza della tua Anima.
Solo quando sei sintonizzata sulla voce dell’Anima puoi chiederti, cosa muove il mio scopo, cosa per me?
Le risposte saranno sincronicità, numeri, i versi di un libro, un’ ispirazione, persone, eventi, cose…lo saprai riconoscere.
Vuoi Lavorare su di Te? Ascolta l’Anima
Il silenzio è fondamentale per percepire i sussurri dell’Anima. Non è facile accogliere il vuoto, soprattutto in un mondo pieno di distrazioni, ma è proprio nel silenzio che possiamo elaborare le nostre emozioni e riscoprire l’autenticità dell’Anima.
Se non sai da dove iniziare, io sono qui.
Come disse il saggio, non ricordo più dove l’ho sentito…se non hai tempo per meditare, medita un’ora.
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