La storia di Anima che cerca Eros
In questo articolo, affronto l’aspetto profondo e misterioso dello Yin, il Femminile Puro, fatto di magia e mistero.
Secondo Jung, l’Anima ( dal greco Psyché) è l’archetipo del femminile, la componente inconscia della personalità dell’essere vivente. In essa prendono forma, si animano, si agitano: emozioni, atteggiamenti, presentimenti, intuizioni, risveglio.
L’Anima si manifesta e comunica attraverso le emozioni, il corpo e nei sogni; spesso con immagini di donne reali o immaginarie, a volte con le sembianze della stessa persona che le sogna, con l’aspetto di donna, fanciulla, anziana o guida spirituale.
L’ Anima cerca Eros (dal greco antico Ἔρως Érōs, significa Amore, ovvero ciò che muove verso un qualcosa, è la scintilla divina che da inizio ai moti dell’Anima), non si da pace finché non lo raggiunge.
Amore e Eros sono la stessa cosa
Apuleio “Le Metamorfosi”
“Dalla Divinità all’Uomo non è stato concesso niente di tanto prospero, che non sia tuttavia unito a qualche difficoltà, con un accoppiamento di miele e fiele”.
Si sa ogni rosa ha le sue spine, e l’Amore non è bello se non è litigarello…pare di sentire l’eco di questi detti popolari.
Amore non è solo quello amorevole di una madre per un figlio, ha diverse sfumature, una di questa è la passione come si percepisce dalle parole di Saffo:
“Eros che scioglie le membra mi scuote nuovamente: dolceamara invincibile belva“.
L’Anima ha bisogno di Amore per potersi risvegliare
Tentare di spiegare l’Anima con la mente e come voler tentare di sapere cosa sia l’ignoto. Per approcciarsi ad essa occorre uscire dai condizionamenti, e solo uscendo dai condizionamenti siamo in grado di aprici all’esperienza.
L’Anima vuole libertà per mostrarsi, non vive di dogmi, non chiede di credere, vuole sperimentare, così il femminile accoglie il maschile.
Questo è ciò che viene definito percorso spirituale: la reflexio, ripiegarsi, riflettere in Sé, ciò che Platone e Aristotele definivano “il sapere di sapere“, e che i neoplatonici avevano integrato con: “il movimento dell’Uno che torna in sé stesso dalla dispersione nella materia.“
Tornando Jung l’Anima, il femminile, presente in tutti gli esseri, è la guida tra l’essere e il mondo interiore. Ma per ascoltare la voce dell’Anima occorre eliminare la cacofonia creata dai condizionamenti della mente.
Dante, quanti misteri celi?
Il viaggio verso il Femminile è un viaggio verso la Selva oscura, verso l’ignoto, poiché la mente che mente non è in grado di comprendere ciò che non può misurare, vedere, toccare. Dante è intimidito dall’oscurità, ma si consola vedendo che più va avanti nel cammino e più la Luce ( la conoscenza ) prende ad essere più luminosa.
Dante
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,
guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.”
Il femminile è qualcosa che in realtà ancora non conosciamo, e che la mente avida di sapere vuole conoscere, comprendere. Ma quanto davvero siamo disposti a percorrere questo viaggio all’interno di noi stessi?
Quanto siamo disposti ad aprirci all’Amore?
Non è semplice, perché aprirsi all’Amore richiede Verità. Verità è Amore, ed è solo comprendendo ciò che si ama e ciò che si odia, che iniziamo a conoscere l’Anima.
In questo piano dimensionale chiamato Terra, ciò che tiene insieme la Mente e l’Anima è il corpo.
Con il termine mente non intendo il cervello, sarebbe troppo limitativo, ma intendo tutto ciò che riguarda la nostra energia Maschile.
Con Anima intendo la nostra energia Femminile.
Divino viaggio dell’Anima, le Fiamme Gemelle ciò che sento
Divina commedia, dal greco κωμῳδία (cōmōdìa) canto, messa in scena teatrale…
Interessante è stato per me, osservare come la Divina Commedia si presti a diverse interpretazioni su più livelli.
Dante è per Amore (Eros) che intraprende il cammino, per amore sperimenta le pene (fiele) dell’Inferno dovute all’oscurità, la lontananza della sua Anima dal suo Sé, e solo dopo aver rilasciato i residui dei condizionamenti attraverso la purificazione del Purgatorio, giunge al Paradiso (miele).
Matrimonio Alchemico
Finalmente Dante incontra Beatrice, e si ricongiunge alla sua Anima.
L’inferno è la separazione tra Personalità e Anima, tra Maschile e Femminile, tra Dante e Beatrice.
Beatrice rappresenta l’Anima di Dante, è la sua proiezione esterna, per riconosce Anima dentro di sé.
La mente non comprende ciò che non vede e che non può verificare, sperimentare.
E’ l’incontro delle Fiamme Gemelle, Maschile e Femminile, lo Yin e lo Yang nel matrimonio alchemico.
La Fiamma gemella non è un qualcuno al di fuori di Dante, nemmeno fuori di me, la Fiamma Gemella è in latenza in ogni essere, si attiva quando si giunge al Paradiso l’ espansione della coscienza di Amore e Verità.
Le due Fiamme Maschile e Femminile sono in ogni essere non sono persone, ma stati di coscienza, e la loro unione da origine allo Spirito, la Fiamma Sacra, quello che chiamano anche androgino dove maschile e femminile sono uno in uno.
Questo è solo il mio punto di vista, quanto affiora nel mio viaggio individuale verso il Sé, e che lo prenda come assoluto, sono la prima a dirti di mettere tutto in dubbio finanche le mie parole, e di seguire il tuo sentire, di fare esperienza…
E se ti risuona, lascia che sia…
Un abbraccio
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